BLOCCATE TUTTE LE ROTTE E LE VIE DI FUGA
BLOCCATE TUTTE LE ROTTE E LE VIE DI FUGA
La responsabilità delle politiche europee e italiane. Un monitoraggio sui procedimenti giudiziari in corso. Il processo ad Agrigento per i 350 morti del naufragio del 3 ottobre 2003
Venerdì 18 maggio, dalle ore 15 alle 18, nella sede nazionale dell’Anpi in via degli Scipioni n.271 a Roma, il “Comitato per la verità e la giustizia per i nuovi desaparecidos” ha in programma la sua assemblea per fare il bilancio sulle attività svolte ed esporre le linee programmatiche per il 2018.
Quest’anno è cruciale per l’immigrazione dall’Africa e dal Medio Oriente verso l’Europa. Da quando è iniziata la politica di respingimento dei flussi migratori inaugurata all’inizio degli anni 2000, è il primo anno in cui tutte le rotte e le vie di fuga del Mediterraneo risultano chiuse a causa della rigida applicazione di trattati internazionali e per colpa di accordi bilaterali come quello tra Italia e Libia che nell’arco dell’anno ha prodotto la terribile trappola dei campi in territorio libico dove si consumano orrori, torture e violazioni dei diritti umani sulla pelle dei migranti.
Il “Comitato per la verità e giustizia per i nuovi desaparecidos” è nato nel 2014 e la sua attività si è incentrata nella ricerca di percorsi giudiziari per l’individuazione delle responsabilità delle politiche europee e italiane in merito alle migliaia di morti che hanno trasformato il deserto dell’Africa e il Mar Mediterraneo in un cimitero. Centrale è la raccolta di testimonianze che possano costituire elementi di istruttoria presso le Corti italiane o internazionali, a partire dalla collaborazione con il coordinamento Eritrea Democratica e con l’agenzia Abesha di Don Mussie Zerai, il sacerdote eritreo candidato nel 2015 al Nobel per la Pace. Nell’ambito dell’indagine avviata dalla procuratrice della Corte penale dell’Aja è stato acquisito nei giorni scorsi il rapporto del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres sulla Libia. Il Comitato sta monitorando alcuni procedimenti giudiziari nazionali: tra questi il processo che dovrebbe aprirsi a luglio ad Agrigento sul naufragio del 3 ottobre 2003 in cui sono morti oltre 350 migranti e il processo che ha coinvolto la nave della Marina militare italiana Libra e la cui udienza è fissata per l’8 giugno prossimo a Roma.
Per il Comitato è fondamentale lavorare in sinergia con altre associazioni, enti, realtà. In questa prospettiva si stanno sperimentando strade di condivisione: dalla promozione di un tavolo di giuristi per scandagliare i cammini giudiziari praticabili alla sessione sulla violazione dei diritti delle persone migranti e rifugiate del Tribunale permanente dei popoli, al lancio dell’ICE (Iniziativa Cittadini Europei) ‘Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie’, ma anche un dialogo con i Comuni e la stessa Anpi che ospita l’assemblea del Comitato.
Prospettiva del Comitato è infine quella di fare opera di sensibilizzazione e divulgazione di informazioni, attraverso articoli, interventi e pubblicazioni, per tentare di illuminare il cono d’ombra che allontana dagli occhi dell’opinione pubblica quanto sta effettivamente accadendo a migliaia di esseri umani; uomini, donne e bambini senza nome, desaparecidos nell’indifferenza di oggi.
L’ordine del giorno dell’assemblea prevede il bilancio sulle attività svolte e l’esposizione delle linee programmatiche per l’anno in corso oltre al rinnovo delle cariche sociali. Sarà un’occasione di confronto e di scambio di idee su tutti questi temi.