DIRITTI UMANI CLIMA E DISARMO NUCLEARE
Dopo l’Angelus del 10 dicembre
DIRITTI UMANI CLIMA E DISARMO NUCLEARE
Francesco dà notizia ai fedeli del Premio Nobel per la pace alla Campagna per l’abolizione delle armi nucleari
Cari fratelli e sorelle,
oggi sarà conferito il Premio Nobel per la Pace alla Campagna Internazionale per abolire le armi nucleari. Tale riconoscimento avviene in coincidenza con la Giornata delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, e questo sottolinea il forte legame tra i diritti umani e il disarmo nucleare. Infatti, impegnarsi per la tutela della dignità di tutte le persone, in modo particolare di quelle più deboli e svantaggiate, significa anche lavorare con determinazione per costruire un mondo senza armi nucleari. Dio ci dona la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune: abbiamo la libertà, l’intelligenza e la capacità di guidare la tecnologia, di limitare il nostro potere, al servizio della pace e del vero progresso (cfr Lett. enc. Laudato si’, 78, 112, 202).
Dopodomani si svolgerà a Parigi il Vertice “Our Planet Summit”. A due anni dall’adozione dell’Accordo di Parigi sul clima, esso intende rinnovare l’impegno per la sua attuazione e consolidare una strategia condivisa per contrastare il preoccupante fenomeno del cambiamento climatico. Auspico vivamente che questo Vertice, così come le altre iniziative che vanno nella medesima direzione, favoriscano una chiara presa di coscienza sulla necessità di adottare decisioni realmente efficaci per contrastare i cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, combattere la povertà e promuovere lo sviluppo umano integrale.
In questo contesto vorrei esprimere la mia vicinanza alle popolazioni indiane colpite dal ciclone Okhi, specialmente alle famiglie dei moltissimi pescatori dispersi; e anche alla popolazione dell’Albania, duramente provata da gravi inondazioni.
PREGHIERA A PIAZZA DI SPAGNA
In occasione della festa dell’Immacolata il 10 dicembre il papa ha pregato perché la città sviluppi gli anticorpi contro i virus del nostro tempo come l’indifferenza, la maleducazione civica, la paura del diverso
Questo è il testo della preghiera del papa per Roma e non solo:
Madre Immacolata, per la quinta volta vengo ai tuoi piedi come Vescovo di Roma, a renderti omaggio a nome di tutti gli abitanti di questa città. Vogliamo ringraziarti per la costante premura con cui accompagni il nostro cammino, il cammino delle famiglie, delle parrocchie, delle comunità religiose; il cammino di quanti ogni giorno, a volte con fatica, attraversano Roma per andare al lavoro; dei malati, degli anziani, di tutti i poveri, di tante persone immigrate qui da terre di guerra e di fame. Grazie perché, appena rivolgiamo a te un pensiero o uno sguardo o un’Ave Maria fugace, sempre sentiamo la tua presenza materna, tenera e forte. O Madre, aiuta questa città a sviluppare gli “anticorpi” contro alcuni virus dei nostri tempi: l’indifferenza, che dice: “Non mi riguarda”; la maleducazione civica che disprezza il bene comune; la paura del diverso e dello straniero; il conformismo travestito da trasgressione; l’ipocrisia di accusare gli altri, mentre si fanno le stesse cose; la rassegnazione al degrado ambientale ed etico; lo sfruttamento di tanti uomini e donne. Aiutaci a respingere questi e altri virus con gli anticorpi che vengono del Vangelo. Fa’ che prendiamo la buona abitudine di leggere ogni giorno un passo del Vangelo e, sul tuo esempio, di custodire nel cuore la Parola, perché, come un buon seme, porti frutto nella nostra vita. Vergine Immacolata, 175 anni fa, a poca distanza da qui, nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, hai toccato il cuore di Alfonso Ratisbonne, che in quel momento da ateo e nemico della Chiesa divenne cristiano. A lui ti mostrasti come Madre di grazia e di misericordia. Concedi anche a noi, specialmente nella prova e nella tentazione, di fissare lo sguardo sulle tue mani aperte, che lasciano scendere sulla terra le grazie del Signore, e di spogliarci di ogni orgogliosa arroganza, per riconoscerci come veramente siamo: piccoli e poveri peccatori, ma sempre tuoi figli. E così di mettere la mano nella tua per lasciarci ricondurre a Gesù, nostro fratello e salvatore, e al Padre celeste, che non si stanca mai di aspettarci e di perdonarci quando ritorniamo a Lui. Grazie, o Madre, perché sempre ci ascolti! Benedici la Chiesa che è a Roma, benedici questa Città e il mondo intero. Amen.