IL MONDO MONASTICO RIFA’ SUO L’ABATE FRANZONI
Il mondo monastico rifà suo l’abate Franzoni
Alla cerimonia funebre celebrata dalla sua comunità l’attuale abate di San Paolo ricongiunge alla Grande Chiesa il “monaco in uscita”
Ai funerali di Giovanni Franzoni celebrati il 15 luglio al parco Schuster a Roma (il cardinale Schuster era stato abate di San Paolo), ha partecipato anche l’attuale abate della basilica di San Paolo fuori le Mura, che alla fine ha salutato il suo “predecessore” come battezzato e come monaco attribuendone, fuori della “scatola” che lo conteneva, l’eredità alla Chiesa intera, con parole pronunciate verosimilmente non all’insaputa del vescovo di Roma. Questo il saluto di padre Roberto Dotta, interprete altresì di “alcuni abati e monaci anche d’Europa” che lo avevano chiamato in quelle ore:
È un dovere e un piacere per me venire a dare l’ultimo saluto a chi mi ha preceduto nel battesimo, mi ha preceduto nei voti monastici, che sono un riprendere i voti del battesimo, a chi mi ha preceduto nella vita secondo la regola di San Benedetto, nella casa qui vicino, a chi ha segnato la storia. Voglio portare anche la testimonianza di preghiera e vicinanza di alcuni abati e monaci anche d’Europa che in queste ore mi hanno chiamato. Giovanni rimarrà nella mente di tutti noi con il suo sorriso, con la sua determinazione a cercare Dio, da vero monaco, a cercarlo sulla strada che il Signore stesso ci ha indicato nel Vangelo, quando dice “Io sono la via, la verità e la vita”. Ecco, io sono certo che lui in questo momento sta godendo di questa visione beatifica, di luce, di amore, di verità, che scorrendo milioni di pagine ha cercato nei libri, percorrendo chilometri di strade ha cercato di testimoniare nel mondo; e ancora oggi qui, chiuso in questa “scatola”, come diceva una sorella prima, riesce a comunicarci qualcosa.
Dio padre di misericordia accogli nel tuo amore infinito, nel tuo abbraccio immenso, il nostro fratello Giovanni. Amen