Newsletter n. 14 del 9.05.2017
Cari amici,
secondo lo stesso Macron un gran numero di elettori francesi che hanno votato per lui non sono affatto d’accordo con la sua proposta politica, ma lo hanno fatto per “difendere la Repubblica”. Da che cosa? Per molti si è trattato di difenderla dal rischio di una ricaduta nel fascismo. In effetti nel bagaglio del Front National di Marine Le Pen ci sono molte componenti di anarco-fascismo, ma ciò non basta a identificarlo come fascismo. Tuttavia Macron ha riconosciuto che nel voto per la Le Pen si è manifestato un grande disagio sociale, una collera, un risentimento, un “desarroi”. A ciò è dedicato l’odierno editoriale del sito, che osserva come su questo terreno, come altre volte è avvenuto in Europa, si possono annidare i germi del fascismo.
L’attenzione va dunque rivolta non tanto alle similitudini tra i movimenti di oggi e il fascismo di ieri, ma ai processi che sempre lo generano, che possono riattivarsi quando la democrazia languisce e muore; deficit di democrazia che sta diventando drammatico in Europa man mano che le esclusioni aumentano e che si incrudelisce la sua chiusura in se stessa e il suo rifiuto degli immigranti e dei profughi.
I rischi di una crisi della democrazia sono tanto più accentuati oggi in ragione del rovesciamento del corso storico della costruzione dello Stato di diritto e della democrazia, operato dalla globalizzazione nell’attuale fase estrema dell’attuazione del neoliberismo; corso storico al cui richiamo è dedicata la prima parte di un saggio di Paolo Maddalena, ex vice-presidente della Corte Costituzionale, pubblicato nella sezione “dice la storia” di questo sito. La seconda parte sarà pubblicata in seguito.
Nella sezione “dice Francesco” è inserito un video in cui il papa esprime la sua “vergogna” a sentir dire che la super-bomba lanciata da Trump sull’Afghanistan si chiamava “la madre delle bombe”.
Nella sezione “dicono i teologi” infine c’è un intervento di don Angelo Casati a Milano, ispirato all’urgenza di “salvare Dio” dalle false rappresentazioni che troppo spesso ne deturpano l’annuncio.
Con i più cordiali saluti
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