Newsletter n. 48 del 14.11.2017
Newsletter n. 48 del 14 novembre 2017
Cari Amici,
la notizia più importante della settimana è che il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Roma ha respinto la richiesta avanzata dal PM di archiviare il procedimento per la strage dei migranti nel Mediterraneo l’11 ottobre del 2013. C’erano 480 persone a bordo di un peschereccio che chiamò soccorso e affondò in cinque ore, mentre a un ora di navigazione c’era una nave della marina militare italiana che non fu inviata sul posto; morirono 268 persone, tutte siriane, di cui almeno 60 bambini. L’imputazione di omissione di soccorso o anche di omicidio con dolo eventuale e dunque l’accusa di aver comunque causato una strage è perciò ora pendente su ufficiali, a terra e in mare, della Marina Militare italiana e della Guardia Costiera. E’ importante che il processo si faccia, e che dunque questa volta non sia prevalsa la ragion di Stato che è sempre pronta a giustificare e a nascondere qualsiasi delitto. Giustizia è anche capire perché 268 persone che oggi vivrebbero in Italia sono invece morte mentre cercavano la vita, e scoprire se è la fatalità o se ci sono dei responsabili per ogni ecatombe che si ripete nel Mediterraneo. E tuttavia non c’è certo da rallegrarsi perché ci sono degli ufficiali sotto accusa e forse saranno condannati mentre, dal loro punto di vista, erano semplicemente in servizio ed eseguivano degli ordini, o magari ne davano ingiungendo di seguire le procedure previste che poi consistevano nel fare a scaricabarile tra Roma e Malta. La vera questione è che questi comportamenti scellerati, praticati da buoni padri o madri di famiglia come se fossero normali, sono il frutto non solo di coscienze non troppo vigili e consapevoli, ma anche e soprattutto di un sistema che con piena coscienza e avvertenza vuole cancellare il problema dei profughi, e tratta migranti e fuggiaschi come non esistenti, li considera un danno al bene comune, li vuole a casa loro, e se muoiono per mare è perché se la sono voluta, la vittima è sempre colpevole. Comunque indorate, sono queste le politiche migratorie invalse in Europa, ed è questa l’antica legge del sacrificio, che finisce nel genocidio.
Per questo occorre fare un mondo più umano, “patria di tutti patria dei poveri”; a ciò guarda “l’appello a resistere (katécon)” che pubblichiamo aggiornato con le numerose firme già raccolte, tra cui altri due premi nobel per la pace, entrambi donne, Jodi Williams e Mairead Corrigan-Maguire. Non si erano mai viste tante persone scrivere “aderisco al katécon”, una parola antica per dire una cosa nuova, un soggetto nuovo, un impegno nuovo. Lo si può continuare a fare scrivendo a info@chiesadituttichiesadeipoveri.it e aggiungendo magari anche città e qualifica.
Il sito pubblica un discorso del papa che affida alla società civile il compito di riformare sia il mercato che lo Stato, e reca un link al messaggio rivolto da Francesco al simposio sul bando delle armi nucleari che si è tenuto in questi giorni in Vaticano. Papa Francesco vi ha ribadito il suo magistero di pace e le note posizioni contro gli armamenti “che hanno come effetto la distruzione del genere umano”.
Infine una riflessione della biblista Rosanna Virgili sulla definizione di Dio come “madre”, che è il modo umano per descriverne l’infinita tenerezza.
Il sito ricorda anche l’imminente assemblea nazionale di Chiesa di tutti Chiesa dei poveri convocata per il 2 dicembre a Roma.
Vogliamo anche ricordare il terremoto in Iraq e in Iran su cui registriamo un commento di Tonio Dell’Olio: “La notizia sembra scomparsa dall’agenda dell’informazione. Si tratta di centinaia di morti e di migliaia di feriti in zone già provate dal terrorismo fondamentalista che ha prodotto stragi. Un silenzio incomprensibile da parte di chi – prima e più di altri – dovrebbe avvertire l’urgenza e il beneficio della solidarietà internazionale che nasce dalla conoscenza dei fatti. Come dire che non è stata sconfitta solo la nazionale ma anche il senso umano di vicinanza a chi soffre”.
Con i più cordiali saluti
www.chiesadituttichiesadeipoveri.it