Newsletter n. 69 del 20 febbraio 2018
Cari amici,
ottocentosettantasette nuove famiglie sono sul lastrico per i licenziamenti di questi giorni: 497 lavoratori licenziati dalla Whirlpool-Embraco (ex FIAT) e 380 dalla Honeywell-Atessa che spostano le loro fabbriche in Slovacchia, Paese che abbatte i costi del lavoro perfino violando le norme europee, approfittando di un’Europa restata in realtà Mercato comune, normata come Mercato Unico e non diventata mai veramente Unione Europea. Intanto il governo, che nulla ha potuto fare per impedirlo, lamenta di non poter compensare i vantaggi offerti agli imprenditori dalla Slovacchia, perché il Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea vieta gli “aiuti di Stato”: perciò nonostante l’art. 3 della nostra Costituzione. la Repubblica non può farci niente se gli ostacoli economici e sociali impediscono la vita e lo sviluppo delle persone. È proprio questo il problema sollevato al primo punto del documento “Che alla politica torni il pensiero” che manteniamo in evidenza nel nostro sito in vista delle elezioni del 4 marzo.
Tuttavia rispetto a questo e agli altri problemi cruciali del nostro tempo, ben poco ci si può aspettare dai risultati di tali elezioni, che avvengono con una legge architettata e otto volte gratificata dalla fiducia chiesta dal governo e irrogata dal Parlamento, per vanificare il disposto costituzionale che attribuisce la sovranità al popolo. È dunque necessario tenere gli occhi, l’intelligenza e il cuore aperti sul dopo, sulla fase che si aprirà “oltre il 4 marzo”, perché possa riprendere un cammino di ragione e di civiltà.
Perciò, oltre il 4 marzo, proponiamo sul sito quattro documenti che parlano del futuro, anche se da qualcuno già conosciuti: il citato appello della cultura perché “Alla politica ritorni il pensiero”, un discorso di papa Francesco, “Cambiare le regole del gioco”, che mette in causa il capitalismo idolatrico e propugna un’“economia di condivisione”, il testo aggiornato della Costituzione italiana, “La stella polare”, con una particolare sottolineatura dell’art.2 che attribuisce alla responsabilità della Repubblica la tutela non solo dei diritti del cittadino ma dei diritti dell’uomo, e un articolo sulle tre scadenze per la ripresa di un cammino di civiltà, “Il compito della politica? Sbloccare la civiltà”, pubblicato in seguito all’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Nella sezione “dicono la loro” pubblichiamo infine le domande ai candidati, sulla pace e la difesa, della Rete per il disarmo.
Ci sembra tutto questo un materiale su cui impegnare riflessione e dibattito, perché un cammino nuovo possa essere intrapreso e se ne inventino e costruiscano gli strumenti anche politici adeguati.
Con i più cordiali saluti
www.chiesadituttichiesadeipoveri.it