STANNO FACENDO COME IN IRAQ: ARMI CHIMICHE UN PRETESTO
STANNO FACENDO COME IN IRAQ: ARMI CHIMICHE UN PRETESTO
Il vescovo caldeo e quello greco-cattolico denunciano l’aggressione contro la Siria e chiedono che le potenze straniere vadano via dal Paese
13 aprile 2018
“Sia fatta luce su tutto ed emerga la verità non come hanno fatto con l’Iraq in cui hanno distrutto il Paese dicendo che c’erano le armi chimiche. Così come hanno fatto con l’ Iraq lo stanno facendo ora con la Siria. La gente lo ha capito, non è stupida”.. Lo ha detto il vescovo caldeo di Aleppo e presidente della Caritas siriana, mons. Antoine Audo, intervistato da Antonio Soviero, manifestando forti dubbi sul fatto che il regime di Damasco abbia usato armi chimiche a Douma, nel Ghouta est. “Come è possibile che Assad – ha aggiunto mons. Audo – abbia usato armi chimiche per difendersi ? Non è logico. Gli americani e i russi usano la Siria come pretesto per farsi la guerra e difendere i loro interessi internazionali”.
Queste le dichiarazioni di mons. Jean-Clement Jeanbart, arcivescovo greco-cattolico di Aleppo, diffuse il 17 aprile dal SIR (Servizio di Informazione Religiosa).
“Stanno impedendo alla Siria di rinascere. Una cosa tremenda. Siamo addolorati e preoccupati. La popolazione soffre e non sa più cosa attendersi, vive sotto la costante paura di nuovi attacchi e di altre bombe. Quanto accade va oltre ogni ragione e sentimento umano. (…) La gente è sfiduciata, stanno impedendo alla Siria di rinascere sulle sue macerie. Ogni volta che si accende una minima speranza di dialogo essa viene spenta da altre bombe. E questo è diabolico. (…) I siriani vogliono la pace non la guerra ma finché nel nostro Paese avremo potenze straniere, che perseguono i loro interessi geopolitici personali, questa sarà impossibile da raggiungere. Tutto ciò che accade in Siria proviene dall’estero e non dal nostro popolo. Sono ben pochi i siriani che vogliono la guerra, la stragrande maggioranza dei combattenti sono stranieri o fondamentalisti che credono che gli altri non abbiano diritto a vivere. Queste potenze straniere vadano via dalla Siria e permettano ai siriani di dialogare tra loro. Sapranno uscire da questa tragica situazione. (…) Ringrazio Papa Francesco per le sue parole di ieri al Regina Coeli con le quali ha invocato un’azione comune in favore della pace in Siria e in altre regioni del mondo ed esortato i responsabili politici, perché prevalgano la giustizia e la pace. Confortano anche le parole di Kirill per il quale i cristiani non possono restare distanti da tutto ciò che sta accadendo oggi in Siria. (…) Tutta la cristianità prega per la pace: è una grande testimonianza che speriamo il mondo sappia recepire”.