Trump per Israele e Palestina abbandona la politica dei due Stati
Ieri 15 febbraio il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha incontrato alla Casa Bianca il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, che nei mesi scorsi aveva espresso diversi apprezzamenti per Trump dopo essere stato molto critico nei confronti del suo predecessore, Barack Obama. L’incontro è stato descritto come cordiale e amichevole dai giornali statunitensi, che hanno messo in grande evidenza alcune frasi pronunciate da Trump che di fatto indeboliscono la linea mantenuta negli ultimi 20 anni dalla diplomazia statunitense, con la cosiddetta “soluzione dei due stati” per mantenere la pace in Israele. La proposta, che faticosamente ha fatto qualche progresso negli ultimi anni, prevede la creazione di uno stato palestinese nell’ambito degli accordi di pace tra israeliani e palestinesi.
Durante una conferenza stampa congiunta, Trump ha detto di non avere preferenze sulle modalità con cui garantire la pace nella zona:
Sto valutando la questione ‘due stati’ o ‘uno stato’. Mi piace quella che piace a entrambe le parti. Mi va bene quella che vogliono entrambe le parti. Mi vanno bene entrambe.
La dichiarazione di Trump ha sorpreso molti analisti e ha ricevuto diverse critiche, considerato che gli Stati Uniti da tempo sostengono la necessità di proseguire su quanto discusso alla conferenza di Annapolis del 2007, nella quale si prospettò estesamente la soluzione dei due stati.
Durante la conferenza stampa, Trump ha invitato Netanyahu a rivedere le sue politiche sugli insediamenti