Un grido di dolore di don Vinicio Albanesi
“Non venite, se potete”: Il presidente della Comunità di Capodarco scrive una lettera disperata a quanti cercano di approdare in Italia, per la condizione fatta ai migranti. Ma piuttosto deve cambiare l’Italia
“Rivolgo un messaggio a voi uomini e donne, dei paesi dell’Africa e del Medio Oriente che pensate di venire in Italia di non partire”. Così il presidente della Comunità di Capodarco don Vinicio Albanesi si rivolge ai possibili migranti.
“I motivi dell’invito sono molti e tragici – scrive don Albanesi – . Il rischio di pagare somme spropositate per arrivare in Libia e andare incontro a gravissimi problemi di sfruttamento è una certezza e non è una ipotesi. I racconti di quanti hanno tentato di imbarcarsi descrivono angherie, violenze, soprusi. La traversata del mare ha fatto negli ultimi anni migliaia di vittime. Si tratta ogni volta di un’avventura vera e propria, con il rischio della vita. Non valgono purtroppo sempre le missioni di salvataggio. Se riuscirete a mettere piede in Italia sarete sottoposti ad un’istruttoria per riconoscere lo stato dei rifugiati. Le commissioni proposte ascolteranno poco la descrizione delle vostre storie: saranno accolti coloro che provengono, secondo le convinzioni italiane, dai paesi in chiaro stato di guerra. Le domande che insisteranno su problemi umanitari saranno respinte. Non sarà possibile attivare ricorsi ai Tribunali italiani, eccetto la Cassazione. Se lo stato di rifugiati non sarà accolto, sarete rinchiusi in speciali centri allestiti nelle varie Regioni, in attesa di essere rimpatriati. Ma anche se a qualcuno sarà concesso il permesso di soggiorno, la sofferenza non terminerà. Non esiste nessun programma di accompagnamento al vostro inserimento. Potreste trovare qualche buona anima che vi aiuta, ma nessun proposta generale è stata pensata: residenza, casa, lavoro saranno nelle vostre mani. Non troverete solidarietà. La maggior parte del nostro popolo non vi vuole e non vi ama”.
“Il clima nei vostri confronti è ostile: vi rimprovereranno di essere neri di pelle, di rubare lavoro, di essere pericolosi, di essere occasione di arricchimento per alcuni italiani. Vi resteranno briciole di lavori umili e mal pagati, con alloggi di fortuna. Non conteranno i vostri studi e i vostri mestieri, sarete tenuti lontani dalla vita della città. Per sopravvivere potrete essere costretti ad azioni illegali, comunque ai margini di una vita normale. Vi scrivo perché vi voglio bene e vorrei che il nostro paese fosse più attento e organizzato. Oggi, purtroppo non è così. La prima accoglienza di persone straniere risale a 40 anni fa, quando si attivò l’aiuto al popolo vietnamita. Poi abbiamo accolto un buon numero di albanesi e di afgani. Oggi l’ondata di persone richiedenti asilo che sbarcano sulle coste italiane è troppo alta: siamo rimasti soli, con un’Europa sorda e cinica. Né pensate di poter emigrare fuori dall’Italia. Le frontiere sono blindate e armate contro chi tenta di entrare clandestinamente”.
“Mi rendo conto che se vivete a rischio della vita nel vostro paese non avete scelta: ma se qualcuno può resistere nella sua terra, non venga. Forse è meglio pensare a progetti che permettano livelli maggiori di cultura e di lavoro nelle vostre terre, con il nostro aiuto. L’amara costatazione deriva dall’esame degli aiuti: il denaro impiegato per i salvataggi in mare è sottratto ai progetti di cooperazione allo sviluppo. Gli impegni solenni assunti dai paesi d’Europa per destinare lo 0,7% del proprio Pil per gli aiuti internazionali è rimasto, eccetto tre o quattro paesi, lettera morta. La speranza di una vita migliore in Italia è troppo bassa per essere presa in seria considerazione”.
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A Don Vinicio sono molto grato perché scoperchia l’ipocrisia dell’Occidente, Italia compresa. Non esiste nessuna volontà politica di accogliere. E la non-accoglienza, i naufragi, sono il modo in cui da anni si cerca di dissuadere le vittime della nostra “civiltà” dal lasciare la propria terra. Strategia della deterrenza sulla pelle dei poveri? Fino a quando esiste la Bossi-Fini, ogni governo si deve vergognare quando parla di immigrati. Perché il punto è un altro. Questi immigrati indicano tragicamente un Occidente assassino, predone, del tutto incurante della vita e della dignità della gente che va a conquistare e derubare. Secoli di furti e vessazioni sui sotto-uomini non-bianchi, non-cristiani. non-anglosassoni hanno reso ricco e militarmente spavaldo l’Occidente, assieme a quelle culture che gli vanno dietro. Gli immigrati sono la protesta povera contro una economia che accentra ricchezza e beni in mano a pochissimi. Se veramente esistesse una Carta dei diritti dell’uomo, il civile Occidente dovrebbe essere costretto a cambiare economia ed a rivedere il suo modello di vita.Ciò che è impensato ed impensabile nell’attuale deriva xenofoba che tanto ricorda il regime nazi-fascista. Purtroppo cose simili le dice solo papa Francesco, tanto formalmente riverito (quando non apertamente oltraggiato) e per nulla ascoltato. Dove è la stampa cattolica? Che ha di cristiano la stampa dei cattolici quando blatera inutilmente su questo argomento, vero segno dei tempi del nuovo millennio?